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L'olio di oliva extravergine previene le malattie cardiovascolari e il tumore all' intestino

Dopo accurate ricerche, la Food and Drug Administration americana (FDA) è pervenuta alla conclusione che alcuni grassi come l'olio evo non sono solo nutrienti, ma possiedono anche straordinari benefici per la salute. Secondo la FDA può essere considerato a tutti gli effetti un medicinale E ha stilato una serie di suggerimenti per la sua corretta assunzione. Ogni giorno ed entro 12/18 mesi dall'estrazione - dalla data di imbottigliamento del prodotto secondo la legge italiana n.9/2013, art.7 - è bene consumare 2 cucchiai di olio evo pari a circa 23 grammi crudo e lavorato a freddo. In questo modo si garantisce all'organismo l'apporto di almeno 17,5 grammi di acido oleico, oltre a una buona dose di vitamina E e di polifenoli. In particolar modo oleocantale, tirosolo, idrossitirosolo e oleaceina. L'olio, che non deve mai pervenire a contatto con l'ossigeno, va conservato ad una temperatura compresa tra i 14 e i 18 gradi in contenitori di vetro (opaco o scuro), porcellana e acciaio inox. “La decisione della FDA rappresenta una risposta ai bollini allarmistici e alle tasse ingiustificate sostenute da alcuni Paesi - dichiara Coldiretti - con una risoluzione che esorta gli Stati membri dell’Onu ad adottare sistemi di etichettatura ingannevoli e politiche fiscali punitive per i cibi considerati pericolosi per la salute perché ricchi di grassi, zuccheri o sale, da discutere all’Assemblea Generale a New York entro l’anno. Un marchio infamante – sottolinea Coldiretti – che favorisce i prodotti artificiali e colpisce già oggi ingiustamente le confezioni di extravergine ‘made in Italy’ vendute dalla Gran Bretagna al Cile, dove vengono apposti semafori rossi o bollini neri per disincentivare il consumo del prodotto base della dieta mediterranea, considerato da sempre un elisir di lunga vita. La promozione conquistata negli Usa rappresenta un ulteriore riconoscimento degli effetti positivi sulla salute associati al consumo di extravergine - sottolinea Coldiretti - che ha determinato negli ultimi venticinque anni un vero e proprio boom degli acquisti, con una crescita a livello mondiale del 49% che ha cambiato la dieta dei cittadini in molti Paesi. Un fenomeno particolarmente evidente negli Stati Uniti, dove il consumo di olio di oliva è addirittura triplicato nello spazio di una generazione, arrivando alla cifra record di 315 milioni di chili (+174%) e facendo salire gli Usa al terzo posto dopo Italia e Spagna tra i maggiori acquirenti”. Inoltre l'Università degli Studi di Bari, in collaborazione con l'Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro), ha dimostrato che in assenza di acido oleico (di cui è ricco l'extravergine) nella dieta e in condizioni di ridotta produzione endogena ad opera di codesto enzima, si produce in un primo momento un'infiammazione che può poi portare allo sviluppo di neoplasie spontanee dell'intestino. Pertanto l'olio extravergine di oliva grazie al rapporto ottimale tra gli acidi grassi essenziali omega-6 e omega-3 risulta essere un valido alleato nella prevenzione del tumore all'intestino. L'olio è utile anche per contrastare l'insorgenza di malattie cardiovascolari e dei deficit cognitivi tipici della terza età. Allo stesso modo riduce il rischio di diabete mellito di tipo 2. A tal proposito i ricercatori dell'Università Sapienza di Roma hanno associato l'assunzione di extravergine con un netto miglioramento dei livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti in soggetti sani.